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Google Analytics: è ancora un valido alleato per la SEO?

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Google Analytics, di cui avevamo accennato anche qui, è uno strumento molto potente e utile per chi fa SEO, che consente di analizzare molti aspetti del traffico sul vostro sito web, dal numero di visite al tipo di pubblico, dalla provenienza geografica al browser utilizzato, il tipo di traffico se organico o diretto, le parole chiave provenienti da risultati organici e a pagamento.

Google Analytics

Google Analytics

Nella SEO sono molto importanti le parole chiave provenienti da risultati organici, perché consentono di capire come si viene cercati e trovati dagli utenti.

Vediamo questa tabella che spiega come sono composti i risultati organici, fornita in una delle pagine di supporto di Google Analytics.

 

Risultati organici
Clic organici Il numero di clic ricevuti sul link al tuo sito web nei risultati di ricerca naturali in seguito a una determinata query.
Query organiche Ricerche eseguite sul Web. Questa colonna indica il numero totale di ricerche che hanno determinato l’inclusione di link alle pagine del tuo sito web nel periodo specificato.
Query/clic organici Il numero di clic ricevuti sui risultati di ricerca organici diviso per il numero totale di ricerche i cui risultati includevano link a pagine del tuo sito web.
Query/risultati di ricerca organici Si ottiene un risultato quando un link a una pagina del tuo sito web viene visualizzata nei risultati di ricerca organici. Questa colonna indica il numero medio di volte in cui un link a una pagina del tuo sito è stato incluso nei risultati, per query.
Posizione media organica La posizione media viene calcolata in base alla prima posizione media del risultato o dei risultati relativi al tuo sito web, visualizzati per ogni query.

 

I risultati organici sono quindi risultati “puri” e fondamentali per capire su quali keyword puntare per comparire nella SERP. Purtroppo da qualche mese Google Analytics non fornisce più l’elenco completo di queste keyword, bensì raggruppa le più ricercate (circa l’80%) sotto la categoria “not provided” e lascia visibili le altre.

Perchè Google Analytics ha deciso di nascondere questi risultati?

La versione ufficiale fornita nella pagina di supporto di Google Analytics è che il valore della parola chiave sarà “not provided” quando verrà utilizzata la ricerca SSL, ovvero quando la navigazione viene effettuata da utenti loggati su Google Plus o su Google Chrome, si presume col pretesto di proteggere la privacy degli stessi.

A questo però si può porre rimedio, utilizzando in azione combinata Analytics con Google Webmaster Tools, collegandoli in modo da poter avere comunque un monitoraggio adeguato delle keywords.

Le keyword su Google Analytics e Webmaster Tools sono la stessa cosa?

Non esattamente. Questi due tools definiscono le parole chiave in modo diverso:

  • la pagina delle Keywords in Webmaster Tools mostra le parole più significative che Google ha trovato sul sito.
  • Google Analytics utilizza il termine “parole chiave” per descrivere entrambe le query del motore di ricerca e AdWords parole chiave a pagamento, pur differenziandole.
  • Il Search Queries di Webmaster Tools mostra il numero totale di query di ricerca delle parole chiave in cui la quotazione della pagina è stata visualizzata nei risultati di ricerca (SERP) e questo è un numero inferiore. Inoltre è leggermente impreciso, perché arrotonda i dati relativi alle query di ricerca per una o due cifre significative.

E aggiungo che Google Webmaster Tools, per quanto sia un ottimo strumento:

  • non consente di effettuare analisi più vecchie del trimestre attuale;
  • non consente di inviare email di reportistica, a differenza di Analytics in cui si possono programmare report, dal giornaliero al trimestrale, fino ad un periodo di un anno,
  • e in ultimo, una piccola pecca, consente di salvare i dati solo in formato .csv (che si apre con Excel ma che in seguito va riformattato perché i campi non sono incolonnati, bensì ma separati da virgole) o di aprirlo con Google Drive effettuando poi da lì la conversione. Pochi passaggi che richiedono tempo prezioso che viene sottratto all’analisi dei dati.

Quindi perché continuare a usare Google Analytics? E’ ancora un valido alleato per la SEO?

Si, perchè seppure siano state oscurate le keyword più ricercate con il termine “not provided” è uno strumento molto potente, che consente di:

  • monitorare il flusso dei visitatori all’interno del sito e capire quanti abbandonano le pagine e dopo quanto tempo;

    Flusso Visitatori su Google Analytics

    Flusso Visitatori su Google Analytics

  • impostare gli obiettivi;
  • capire quale campione di persone fruisce dei contenuti del sito grazie alla reportistica relativa all’analisi demografica (età e sesso), degli interessi (categorie di affinità e segmenti in-marketing), dei dati geografici (lingua e località), del comportamento degli utenti (nuovi e di ritorno, frequenza e coinvolgimento), dei dispositivi mobile utilizzati;
  • quali sono i link referral che puntano al nostro sito;
  • monitorare il traffico generato dalle campagne Adwords;
  • monitorare il traffico generato dai Social Network.

Queste e molte altre informazioni fornite dai report di Google Analytics consentono a chi fa SEO e non solo di definire al meglio le strategie di comunicazione.

E tu sei d’accordo con questo articolo? Scrivi i tuoi commenti qui sotto.


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